Fritte


Le FRITTE sono masse vetrose costituite per fusione di sostanze quali silicati alcalini e alcalino-terrosi, borati, fluoruri e feldspati.

Attraverso l'immersione in acqua fredda, passano repentinamente dallo stadio liquido a quello solido e, sgretolandosi, assumono la tipica forma dalla quale traggono il nome per analogia.

Hanno due distinte destinazioni:

  • nell'industria ceramica come superficie
  • con le stesse funzioni ma diversamente trattate, in applicazioni su supporti metallici. 

Le sostanze principali appartenenti a questa categoria sono gli ossidi di alcuni o di tutti gli elementi indicati di seguito, ai quali si possono aggiungere i fluoruri degli stessi elementi: alluminio, antimonio, arsenico, bario, bismuto, boro, cadmio, calcio, cerio, cromo, cobalto, rame, oro, ferro, lantanio, piombo, litio, magnesio, manganese, molibdeno, neodimio, nichel, niobio, fosforo, potassio, silicio, argento, sodio, stronzio, stagno, titanio, tungsteno, vanadio, zinco e zirconio.

Di solito le fritte sono completamente vetrose ma talvolta possono contenere fasi cristalline.

Le fritte devono essere assolutamente omogenee ma può capitare che compaia del materiale non fuso.

Le fritte permettono l’impiego di composti chimici che non possono essere usati tali e quali a causa della loro solubilità e tossicità e rappresentano la forma stabile degli elementi necessari alla preparazione degli smalti. Sono particolarmente vantaggiose nella preparazione degli smalti e nei processi di cottura perché i loro elementi sono già combinati in modo omogeneo.

Le fritte non subiscono alcuna perdita durante la cottura (acqua, CO2, sostanze organiche) perché le sostanze hanno già reagito tra loro.

Le fritte vengono di solito raffreddate rapidamente in acqua (raffreddamento diretto per caduta in acqua) sotto forma di “granuli” oppure in aria dopo essere state laminate tra rulli (raffreddamento a rulli) nella forma di “scaglie”.

Le fritte sono normalmente i principali componenti degli smalti ceramici, composti, smalti per vetri e per porcellane.
Questo tipo di classificazione non è soltanto utile per la valutazione dei rischi sul lavoro ma aiuta anche a scegliere i metodi di smaltimento.